L’ abisso del peccato

sartorio

Giulio Aristide Sartorio,Sirena o Abisso Verde, 1900 circa, Piacenza,Galleria Ricci Oddi

Una soave figura, bianca e candida, par riaffiorare dalle acque verdi cristalline.
La sirena, dal corpo morbido, sembra abbandonata nell’ eterno sonno.
La afferra con impeto l’uomo, come per salvarla, attratto dalla sua sensuale bellezza.
Giulio Aristide Sartorio ci offre un’immagine da favola dai colori fervidi e squillanti, dalle incantate simbologie di amori celati nei più profondi abissi dell’universo umano.
Il legame e l’amore di Sartorio per la classicità, lo studio di anatomia e proporzioni perfette, sono ben esemplificati nel dinamismo dei due corpi che si uniscono nell’abbraccio.
La sirena, simbolo di sensualità e bellezza, è icona di peccato carnale: l’uomo non può sfuggire all’attrazione verso la donna fatale, l’istinto lo porta inesorabilmente a salvarla.
Quel’abisso, quel vortice, quelle acque pure e trasparenti, di un brillante verde smeraldo, assurgono invece a emblema della voragine infernale, in cui i due corpi precipiteranno in seguito alla loro unione.
Quel voler riemergere sarà in realtà uno sprofondare nel più remoto baratro, nella più lontana perdizione.
L’opera realizzata da Sartorio intorno al 1900 replicando un suo dipinto eseguito intorno al 1890,  fu descritta da Pirandello nel 1895 con le seguenti parole: “Un’ onda verde si avvalla: in quest’ avvallamento si culla e s’abbandona la Sirena pallida, dalla fulva chioma sparsa, un braccio immerso e trasparente, l’altro ripegato sul seno, con tentatrice mollezza. Dall’alto del quadro una breve barca si piega a seguir l’onda; sulla barca, proteso e supino, un adolescente cinge con un braccio l’emersa incantatrice .In quest’onda è tagliato con sommo ardire tutto il quadro e vi par di sognare, guardandolo”.
Il quadro venne acquistato presso lo studio dell’artista nel 1912; Sartorio confidò a Ricci Oddi che l’idea del dipinto gli venne dopo la visita alla Grotta Verde di Capri; la bellezza del luogo, con la sua natura incontaminata e selvaggia,  lo influenzò  nella rappresentazione del suggestivo fondale verde.
L’opera appare come una visione onirica, che nasconde un messaggio simbolico, misterioso, vicino allo stile dei pittori  inglesi Preraffaelliti come Rossetti e Burne Jones. Le immagini di Sartorio appaiono di una bellezza eterea ma esprimono in realtà voluttà e concupiscenza, conducendoci insieme a loro, nell’abisso delle passioni terrene.